ULTIMO AGG. 18/12/2004 


 
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Per lettera:C

1  Cablaggio

Complesso dei cavi che collegano le varie parti di impianti o apparecchiature elettriche ed elettroniche; la loro messa in opera.


2  Calamità

Si evidenzia in ogni fatto (evento, accadimento) dal quale conseguono effetti dannosi per una pluralità di persone, con riferimento alla loro vita ed ai loro beni.


3  Calamità antropica

E’ quella che trova nell’uomo l’agente provocatore, che può essere consapevole od inconsapevole, per commissione od omissione di attività, di calamità.


4  Calamità naturale

E’ quella dovuta a cause insite strutturalmente in natura (es. terremoto, tsunami, alluvione, nubifragio, tifone, ciclone, bufera, mareggiata, nevicata, ecc.) che per intensità ed estensione può richiedere di essere fronteggiata con mezzi e poteri straordinari.


5  Canadair

E’ un velivolo anfibio, bimotore, progettato e costruito dalla ditta Bombardier per essere impiegato nella lotta agli incendi boschivi.


6  Cancelli

Punti obbligati di passaggio per ogni mezzo di soccorso, particolarmente se provenienti da territori confinanti, per la verifica dell’equipaggiamento e l’assegnazione della zona di operazioni. Sono presidiati preferibilmente da uomini delle forze di polizia (municipale o dello Stato) eventualmente insieme ad operatori del sistema di soccorso sanitario, ma comunque in collegamento con le Centrali Operative 118 o le strutture di coordinamento della protezione civile attivate localmente (C.C.S., C.O.M., C.O.C.).


7  Cantiere

Area che costituisce l’unità elementare di intervento, individuata, a seconda dei casi, sulla base di criteri topografici o funzionali in modo da consentire una ottimale distribuzione delle squadre di soccorso (Es. le macerie di uno stabile crollato, un troncone di fusoliera di un aeromobile precipitato, una carrozza ferroviaria di un convoglio deragliato, un piano di uno stabile incendiato, ecc.). Più cantieri possono essere raggruppati in un unico settore.


8  Capacità antincendio

Quantità di acqua disponibile al punto di presa sufficiente a far fronte alla necessità antincendio senza dover ricorrere a vasche di riserva.


9  Capo del Dipartimento della protezione civile

Dirige il Dipartimento della protezione civile; assicura l'indirizzo, il coordinamento e il controllo delle attività del medesimo; ha funzioni di vicepresidente, che sostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento, in seno alla Commissione nazionale per la previsione e prevenzione; presiede il Comitato operativo della protezione civile; secondo le direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero del Ministro dell'interno da lui delegato, il Capo del Dipartimento della protezione civile rivolge alle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente nel territorio nazionale, le indicazioni necessarie al raggiungimento delle finalità di coordinamento operativo in materia di protezione civile. Alle dirette dipendenze del capo Dipartimento operano: il consigliere giuridico; il Servizio di segreteria, relazioni con il pubblico ed organi collegiali, di livello dirigenziale; il Servizio ordinanze, di livello dirigenziale; il Servizio piani d'emergenza e incarichi speciali, di livello dirigenziale; due consulenti, dirigenti generali di prima fascia, per lo svolgimento di attività di studio. I prefetti, per assumere in relazione alle situazioni di emergenza le determinazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica, ove necessario, invitano il Capo del Dipartimento della protezione civile, ovvero un suo delegato, alle riunioni dei comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica.


10  Catastrofe

Evento che per intensità ed estensione è tale da dover essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari (legge n. 225/92 art. 2 lett. c). Coinvolge un numero elevato di vittime e le infrastrutture di un determinato territorio, producendo una improvvisa e grave sproporzione tra richieste di soccorso e risorse disponibili, destinata a perdurare nel tempo (oltre 12 ore).


11  Catastrofi naturali

Sono eventi meteorologici quali: nubifragi, nevicate, grandinate, siccità (grave riduzione delle scorte idriche e perciò delle possibilità di approvvigionamento sia per i centri abitati che per le attività produttive, quali l’agricoltura e l’industria) e trombe d’aria.
Sono eventi geologici ed idrogeologici quali: terremoti, frane e smottamenti con coinvolgimento di centri abitati e/o infrastrutture importanti, quali dighe e bacini artificiali.
Sono catastrofi biologiche quali: inquinamenti marini, epidemie umane (influenza, diffusione di malattie infettive determinata dalla riduzione o dalla alterazione temporanea delle condizioni igienico–sanitarie delle nostre città, ad es.: contaminazione accidentale delle acque della rete di distribuzione idrica cittadina, distribuzione accidentale o dolosa di alimenti contaminati, riduzione delle condizioni igieniche conseguente ad altro evento straordinario, ecc.), epidemie animali: con o senza rischio di trasmissione della malattia infettiva all’uomo (si tratta di situazioni dove vi è comunque la necessità di interventi straordinari di polizia veterinaria e di esecuzione di provvedimenti eccezionali di sanità pubblica) ed invasioni di cavallette o altri insetti potenzialmente dannosi per la collettività a causa degli ingenti danni che risultano capaci di procurare alle attività agricole.


12  Catastrofi sociologiche

Sono atti terroristici (da prevedere in occasioni di particolari congiunture socio-politiche nazionali ed internazionali), ricadute sul territorio di conflitti internazionali, migrazioni di massa di profughi, rifugiati o immigrati irregolari, incidenti durante spettacoli, feste e manifestazioni sportive ed accoglienza straordinaria di cittadini italiani evacuati da territori sinistrati (es. applicazione del Piano Vesuvio ed altre situazioni similari).


13  Catastrofi tecnologiche

Sono incidenti rilevanti in attività industriali, quali:
- incendi;
- esplosioni;
- rilascio di sostanze inquinanti o tossiche;
- rilascio di radioattività con limitati rischi di irraggiamento diretto ed indiretto ma con considerevole pericolo per i più probabili fenomeni di contaminazione diretta ed indiretta di cose e persone.
Sono incidenti nei trasporti, quali:
- Incidenti aerei
- Incidenti ferroviari
- Incidenti marittimi
- Incidenti stradali rilevanti per l'entità dei danni agli uomini ed alle persone
- Rilascio di sostanze tossiche o infiammabili e pericolose in conseguenza di incidenti nei trasporti.
Sono il collasso di sistemi tecnologici, quali:
- Black-out elettrico;
- Black-out informatico (millennium bug);
- Interruzione dei rifornimenti idrici a causa di guasti importanti sulla rete idraulica;
- Interruzione dei rifornimenti di gas ed oleodotti.
Sono gli incendi:
- Boschivi;
- Urbani (immobili ed infrastrutture).
Sono inoltre i crolli di immobili in centri abitati, per cedimenti strutturali od altre cause.


14  Catena dei soccorsi

E’ la sequenza di dispositivi, funzionali e strutturali, che consentono la gestione del complesso dei sinistrati. Consiste nell’identificazione, delimitazione e coordinamento di vari settori d’intervento per il salvataggio delle vittime, l’allestimento di una noria di salvataggio tra il luogo dell’evento ed il PMA e l’allestimento di una noria d’evacuazione tra il PMA egli ospedali.


15  Catena straordinaria dei soccorsi

E’ una catena di soccorsi più complessa per via delle dimensioni dell’evento o per alcune particolari caratteristiche ambientali; si differenzia per l’interposizione di uno o più centri medici d’evacuazione (CME) lungo la noria d’evacuazione. Sinonimi od equivalenti funzionali dei CME sono gli ospedali da campo, le navi ospedale, le unità mobili medico-chirurgiche.


16  Centrale operativa 118

E’ la centrale operativa del servizio urgenza ed emergenza medica 118 istituita a livello regionale.


17  Centro Applicazione e Studi Informatici (CASI)

Fa patte del servizio emergenze del Dipartimento della p.c. e cura la gestione dei collegamenti via terminale di banche dati necessarie ad affrontare efficacemente eventi calamitosi.


18  Centro Assistenziale di Pronto Intervento (CAPI)

Consiste in un deposito di materiale vario da utilizzarsi in caso di calamità. Ve ne sono 14 in tutta Italia e fanno capo alle seguenti prefetture: Alessandria, Ancona, Bologna, Cagliari, Caserta, Catania, Catanzaro, Firenze, Palermo, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Terni e Trieste.


19  Centro Coordinamento Soccorsi (CCS)

Viene costituito presso ogni Ufficio Territoriale del Governo (ex prefetture) una volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità. Rappresenta il massimo organo di coordinamento delle attività di protezione civile a livello provinciale: Insediato in una sala attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti sintonizzabili su frequenze utili, è composto dai responsabili di tutte le strutture operative presenti sul territorio provinciale. I compiti del CCS consistono nell’individuazione delle strategie e delle operatività di intervento necessarie al superamento dell’emergenza attraverso il coordinamento dei COM.


20  Centro medico di evacuazione

Dispositivo strutturale di trattamento sanitario delle vittime che in genere viene attivato in caso di catastrofi coinvolgenti un territorio particolarmente esteso. E’ localizzato lungo il percorso della noria di evacuazione per permettere di stabilizzare il trattamento dei feriti ed ottimizzare su più ampia scala, l’utilizzazione delle risorse di trasporto sanitario e quelle di cura definitiva. Ad uno stesso CME possono afferire più PMA. E’ sinonimo di ospedale da campo.


21  Centro operativo

E’ in emergenza l’organo di coordinamento delle strutture di protezione civile sul territorio colpito, ed è costituito da un’Area Strategia, nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni, e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto. La DI.COMA.C. (Direzione Comando e Controllo) esercita sul luogo dell’evento il coordinamento nazionale; il C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi) gestisce gli interventi a livello provinciale attraverso il coordinamento dei C.O.M. (Centro Operativo Misto) che operano sul territorio di uno o più Comuni in supporto all’attività dei Sindaci; il C.O.C. (Centro Operativo Comunale), presieduto dal Sindaco, provvede alla direzione dei soccorsi e dell’assistenza della popolazione del comune.


22  Centro Operativo Aereo Unificato (COAU)

Fa parte del servizio emergenze del Dipartimento della p.c. e svolge l’attività di coordinamento operativo essenzialmente in missioni di volo per la lotta agli incendi boschivi, a favore delle regioni.


23  Centro Operativo Combinato

E’ costituito a livello centrale presso il Ministro per il coordinamento della p.c., per la direzione ed il coordinamento in emergenza degli interventi di p.c..


24  Centro Operativo Comunale (COC)

Centro operativo a supporto del Sindaco per la direzione ed il coordinamento degli interventi di soccorso in emergenza.


25  Centro Operativo Emergenze in Mare (COEM)

E’ organico al Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio nell’ambito del quale si occupa della lotta e prevenzione dell’inquinamento marino principalmente da idrocarburi; fa parte inoltre del Centro Situazioni Unificato del Dipartimento della Protezione Civile - Ufficio II - Gestione delle emergenze (DPCM 12/12/2001) unitamente al CE.SI. ed al C.O.A.U..


26  Centro Operativo Interforze (COI)

E’ costituito presso lo stato maggiore dell’esercito per la pianificazione ed il coordinamento specifico degli interventi delle forze armate in concorso.


27  Centro Operativo Locale (COL)

E’ una struttura costituita localmente (stazione del Corpo Forestale dello Stato o Carabinieri) nell’ambito del sistema integrato di lotta agli incendi boschivi; controlla un’area più o meno estesa del territorio comunale od intercomunale; ad esso sono collegate diverse stazioni fisse di rilevamento ed é predisposto a ricevere comunicazioni (AIB) da aerei, finalizzate all’avvistamento.


28  Centro Operativo Misto (COM)

Può essere istituito presso i comuni a cura del prefetto competente per territorio per la gestione ed il coordinamento degli interventi esecutivi di p.c. in sede locale, intercomunale o comunale; i COM fanno capo al CCS.


29  Centro Operativo Provinciale (COP)

E’ una struttura costituita a livello provinciale nell’ambito del sistema integrato di lotta agli incendi boschivi; provvede al coordinamento dell’attività di tutti i COL di competenza, al controllo ed alla gestione dell’intervento e delle risorse a livello provinciale, al collegamento operativo con il COR.


30  Centro Operativo Regionale (COR)

E’ una struttura costituita a livello regionale nell’ambito del sistema integrato di lotta agli incendi boschivi; provvede al coordinamento di tutte le attività in materia.


31  Centro Polifunzionale della protezione civile

E’ una struttura di supporto ad ogni attività di p.c.; trovasi in Castelnuovo di Porto (Roma) e dipende dal Servizio Emergenze del Dipartimento di p.c..


32  Centro Situazioni (CESI)

Fa parte del servizio emergenze del Dipartimento della p.c. e funziona ininterrottamente per qualsiasi evenienza o segnale di emergenza; provvede agli interventi più importanti ed immediati.


33  Centro Telecomunicazioni (CT)

Fa parte del servizio emergenze del Dipartimento della p.c. e si occupa delle telecomunicazioni in emergenza.


34  Ciclone

Spostamento di masse d'aria che convergono verso un punto di pressione minima. Vortice di masse d'aria accompagnato da piogge torrenziali; è detto anche uragano o tifone.


35  Claudius

E’ il modello per la valutazione dei contratti di assicurazione territoriale (CAT).


36  Comburente

E' la sostanza che mantiene la combustione ovverosia, l’ossigeno e l’aria.


37  Combustibile

E’ la sostanza capace di bruciare in combinazione con l’ossigeno e di sviluppare energia termica; si distinguono combustibili solidi naturali, da solidi artificiali, da liquidi naturali, da liquidi artificiali, da gassosi naturali, da gassosi artificiali.La bontà della combustione è direttamente proporzionale alla migliore mescolanza con l’aria, che avviene benissimo con i gas.


38  Combustione

Reazione tra un combustibile e un comburente con produzione di energia termica e luce: combustione del carbone, del legno, della benzina. Combustione lenta: quella che si verifica senza sviluppo di calore e di luce. Combustione spontanea: autocombustione. Incendio.


39  Comitato Controllo Emergenza (CCE)

Ha il compito di assistere e coadiuvare il prefetto nella prima emergenza; dà altresì indicazioni per la costituzione del CCS suggerendone l’articolazione ritenuta più adatta all’emergenza da fronteggiare.


40  Comitato nazionale di volontariato

Istituito dall’art. 12 del D.P.R. 8 febbraio 2001, n. 194, impone un rappresentante in seno alla Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi ed un rappresentante in seno al Comitato operativo della protezione civile, nominati entrambi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.


41  Comitato Operativo della protezione civile

Il Comitato operativo della protezione civile, che si riunisce presso il Dipartimento della protezione civile, assicura la direzione unitaria e il coordinamento delle attività di emergenza, stabilendo gli interventi di tutte le amministrazioni ed enti interessati al soccorso. E' presieduto dal Capo del Dipartimento della protezione civile ed è composto da tre rappresentanti del Dipartimento stesso, da un rappresentante per ciascuna delle strutture operative nazionali di cui all'articolo 11 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, non confluite nel Dipartimento e che sono tenute a concorrere all'opera di soccorso, e da due rappresentanti designati dalle regioni, nonché da un rappresentante del Comitato nazionale di volontariato di protezione civile, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Alle riunioni del Comitato possono essere invitate autorità regionali e locali di protezione civile interessate a specifiche emergenze, nonché rappresentanti di altri enti o amministrazioni. I componenti del Comitato rappresentanti dei Ministeri, su delega dei rispettivi Ministri, riassumono ed esplicano con poteri decisionali, ciascuno nell'ambito delle amministrazioni di appartenenza ed altresì nei confronti di enti, aziende autonome ed amministrazioni controllati o vigilati, tutte le facoltà e competenze in ordine all'azione da svolgere ai fini di protezione civile e rappresentano, in seno al Comitato, l'amministrazione di appartenenza nel suo complesso. Opera nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è costituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero del Ministro dell'interno da lui delegato; con il medesimo decreto sono stabilite le relative modalità organizzative e di funzionamento.


42  Comitato Operativo per l’Emergenza (EMERCOM)

E’ un organo collegiale interdisciplinare che affronta problemi organizzativi e si riunisce in sede operativa presso il Dipartimento della P.C. in occasione delle emergenze. Vi fanno parte i rappresentanti delle seguenti amministrazioni: interno, difesa, sanità, lavori pubblici, trasporti e marina mercantile, risorse agricole alimentari e forestali, poste e telecomunicazioni, C.R.I..


43  Comitato paritetico Stato-regioni-enti locali

Per la determinazione delle politiche di protezione civile, di promozione ed il coordinamento delle attività delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale, finalizzate alla tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi o da altri grandi eventi, che determinino situazioni di grave rischio, è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un Comitato paritetico Stato-regioni-enti locali, nel cui ambito la Conferenza unificata, istituita dal decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, designa i propri rappresentanti. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono emanate le norme per la composizione e il funzionamento del Comitato medesimo.


44  Comitato Provinciale di protezione civile

E’ istituito in ogni capoluogo di provincia, presieduto dal presidente dell’amministrazione provinciale o da un suo delegato; dello stesso fa parte un rappresentante del prefetto competente per territorio.


45  Comitato Regionale di protezione civile

Viene istituito affinché la regione se ne avvalga per assicurare lo svolgimento delle attività in materia di p.c..


46  Commissario Delegato

E’ un organo straordinario nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dal Ministro per il coordinamento della p.c. per l’attuazione degli interventi necessari e conseguenti alla dichiarazione dello “stato di emergenza”.


47  Commissione Nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi

La Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi, che si riunisce presso il Dipartimento della protezione civile, è articolata in sezioni e svolge attività consultiva tecnico-scientifica e propositiva in materia di previsione e prevenzione delle varie situazioni di rischio; è presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dal Ministro dell'interno da lui delegato ovvero, in mancanza, da un delegato del Presidente del Consiglio dei Ministri ed è composta dal Capo del Dipartimento della protezione civile, con funzioni di vicepresidente, che sostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento, da un esperto in problemi di protezione civile, da esperti nei vari settori di rischio, da due esperti designati dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici e da due esperti designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nonché da un rappresentante del Comitato nazionale di volontariato di protezione civile, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Opera nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è costituita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero del Ministro dell'interno da lui delegato; con il medesimo decreto sono stabilite le relative modalità organizzative e di funzionamento.


48  Componenti del Servizio Nazionale della protezione civile

Sono le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane che, secondo i rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, provvedono all’attuazione delle attività di protezione civile.


49  Comune

Ente locale territoriale che può dotarsi o meno di una struttura di p.c.; resta componente comunque del S.N.P.C. dovendo provvedere all’attuazione delle relative attività. Sono attribuite ai comuni le funzioni relative:
1) all'attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali;
2) all'adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione all'emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale;
3) alla predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative e di cooperazione previste dal Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e, in ambito montano, tramite le comunità montane, e alla cura della loro attuazione, sulla base degli indirizzi regionali;
4) all'attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza;
5) alla vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti;
6) all'utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale e/o intercomunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali.


50  Comunità montana

E’ una componente del S.N.P.C. e provvede in base al proprio ordinamento ed in funzione delle proprie competenze all’attuazione delle attività di p.c..


51  Consiglio dei Ministri (o Governo)

E’ un organo collegiale costituzionale complesso costituito dal Presidente del Consiglio e da tutti i Ministri; rappresenta il potere esecutivo che formula ed attua l’indirizzo politico è responsabile nei confronti del Parlamento di cui deve godere la fiducia. E’ competente su proposta del Presidente del Consiglio o per sua delega, del Ministro dell’interno, a deliberare lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale ed a revocarlo al venire meno dei relativi presupposti.


52  Continuità amministrativa

Il mantenimento delle attività amministrative fondamentali volto a garantire l’organizzazione sociale in situazioni di emergenza.


53  Coordinamento operativo

E’ la direzione unitaria delle risposte operative a livello nazionale, provinciale e comunale.


54  Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Trae origine dai corpi comunali dei pompieri; venne istituito con legge 27 dicembre 1941, n. 1570 e posto alle dipendenze del Ministero dell’interno presso cui vi è la direzione generale della p.c. e dei servizi antincendi. Nell’ambito delle strutture operative nazionali del servizio della p.c. è componente fondamentale.


55  Corrente ignea

Trasmissione di calore e/o dell’incendio da un fabbricato o da una parte dello stesso, ad un altro, per effetto dell’irraggiamento termico.


56  Crushing

E’ la sindrome da schiacciamento legata al seppellimento a seguito di crolli di edifici, esplosioni, valanghe, intrappolamenti tra rottami ecc.. Consiste in lesioni da compressione compatibili con la sopravvivenza, escluse le lesioni irreversibilmente mortali.
In base alla durata del seppellimento od intrappolamento, si distinguono:
- Forme lievi - inferiori a 4 ore di seppellimento;
- Forme medie - tra le 4 e le 8 ore di seppellimento;
- Forme gravi - superiori alle 9 ore di seppellimento.
Detta sindrome comporta che le parti contuse divengano ematosi, compaia oligo - anuria, le urine assumano un colore bruno per la presenza di mioglobina liberata dai muscoli, aumenti l’azotemia, la potassemia ed il quadro clinico evolva poi verso l’insufficienza renale acuta, l’acidosi metabolica e lo stato di shock.


 
 
 
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